Quel patto tra Borbone e Savoia by Sergio Romano

Quel patto tra Borbone e Savoia by Sergio Romano

autore:Sergio Romano [Romano, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Alternative Storia, Storia, Generica
ISBN: 9788861264441
Google: erIWAwAAQBAJ
editore: Corriere della sera
pubblicato: 2013-09-02T22:00:00+00:00


Ma nelle sue conversazioni con i consiglieri più intimi (Isacco Artom e Costantino Nigra) la sua attenzione tornava continuamente ai due temi che avevano occupato la sua mente nei giorni della malattia: la guerra civile americana e le condizioni del Sud. Voleva essere aggiornato, esigeva rapporti quotidiani, chiedeva che gli fossero segnalati gli articoli più interessanti sulla stampa nazionale e internazionale. Quando Artom, verso la metà di luglio, gli disse che l’esercito dell’Unione era stato sconfitto dai confederati qualche giorno prima a Bull Run in Virginia e che gli unionisti si erano ritirati in disordine verso Washington, ascoltò attentamente con espressione accigliata senza dire parola. Quando Nigra gli riferì che alcuni passi di zone montagnose in Basilicata, Calabria, Irpinia e Molise erano stati occupati da bande di briganti e che la bandiera bianca dei Borbone era riapparsa nei villaggi, Cavour volle notizie su un legittimista spagnolo, José Borjes, che era sbarcato in Calabria più di un mese prima e si era unito ai gruppi di Carmine Crocco. Verso il 20 luglio ricevette il generale Enrico Cialdini, da poco nominato luogotenente di quello che era stato sino a un anno prima il Regno delle Due Sicilie.

Cialdini gli disse che occorreva rafforzare il dispositivo militare nel Sud, soprattutto in Calabria e in Basilicata, perché i briganti diventavano sempre più aggressivi e meglio organizzati. Cavour gli consigliò bruscamente di mettersi d’accordo con il ministro della Guerra. Nel corridoio Cialdini incrociò Nigra. «Mi è sembrato di cattivo umore», gli disse. «È sempre così quando si parla del Sud», rispose Nigra. In ottobre Cialdini cedette l’incarico ad Alfonso Lamarmora. Con lui il presidente del Consiglio fu esplicito. «La situazione nel Sud», gli disse, «non mi piace e non ho nessuna intenzione di lasciarmi imprigionare in una guerra di tipo americano. Le do tre mesi per capire quello che sta succedendo. In dicembre decideremo.»



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